Buon anno a tutt*, vi auguriamo un 2024 ricco di serenità e soddisfazioni!
Per cominciarlo nel miglior dei modi vi consigliamo di dare un ascolto al nostro podcast. L’ospite dell’ultimo episodio è la ricercatrice francese Sylvie Borau, il cui campo di analisi è l’utilizzo delle AI in ambito marketing e la loro connotazione di genere.
Con Sylvie abbiamo parlato della “genderizzazione” delle intelligenze artificiali, delle ragioni per cui spesso le AI sono rappresentate con volti e voci femminili e di cosa tutto questo abbia a che fare con le ragioni e gli opportunismi del marketing. Prima di lasciarvi all’ascolto vi segnaliamo che, data la provenienza dell’ospite, questa puntata del podcast è eccezionalmente in inglese.
Quando abbiamo lanciato ōmega, vi abbiamo raccontato che tra i motivi che ci hanno spinto verso il progetto c’era anche il fatto che ci sembrava che ogni notizia che riguardasse l’AI fosse raccontata con toni eccessivi, un hype che oscillava tra il messianico e l’apocalittico.
Nel mese di novembre ci siamo occupati della narrazione apocalittica dell’AI, spesso eccessiva e distaccata dalla realtà. A dicembre, forse addolciti dall’atmosfera natalizia, abbiamo scelto di raccontare invece storie che rivelassero il “lato buono” delle intelligenze artificiali. I suoi impatti positivi, e concreti, sul mondo in cui viviamo e in ambiti tanto diversi quanto la scienza, la cultura, la medicina, l’ecologia, l’agricoltura.
Come a novembre, per farlo abbiamo scelto di “riscattare” e “rivendicare” una parola forte e spesso usata a sproposito o con connotazioni ingombranti. Quella parola è “progresso”.
Per riempire questa parola di senso abbiamo raccolto e raccontato storie che rappresentano impatti già oggi concreti e misurabili delle intelligenze artificiali.
Per esempio di come l’AI stia aiutando a migliorare la resa agricola, a ridurre gli sprechi idrici e il consumo di suolo per le colture.
Oppure di come le intelligenze artificiali, sensori avanzati e big data possano aiutarci a monitorare e ristabilire la salute delle barriere coralline e dei fondamentali ecosistemi marittimi che esse ospitano.
Spostandoci dal mare allo spazio profondo, vi abbiamo portato a scoprire il modo in cui le intelligenze artificiali possono darci una mano a risolvere i grandi misteri del cosmo e le leggi, a oggi incomprensibili, della fisica che li governano.
Tornando sulla Terra ci siamo occupati di come l’AI possa aiutarci a risolvere due problemi decisamente impellenti del contemporaneo: il crescente dissesto climatico e la persistenza delle guerre nella Storia umana, un tema tornato di prepotente attualità negli ultimi due anni.
Nel primo caso le AI ci aiuteranno a ricostruire e interpretare modelli climatici basati su dati sempre più complessi e voluminosi. Nel secondo le AI ci consentono già oggi di analizzare trend geopolitici in corso di sviluppo in modo da anticiparne il loro sfociare in fenomeni violenti.
Dal climate change e dalle guerre passiamo ad argomenti più lieti. Dato che infatti l’umorismo è una delle prerogative uniche e fondamentali della cultura umana, ci siamo domandati: ma l’AI ha un senso dell’umorismo? E se sì com’è?
Diciamo che le risposte (senza prenderci troppo sul serio) che abbiamo ottenuto da Chat-GPT non sono molto promettenti. Cliccare per credere.
Se, come detto poco fa, le AI possono aiutarci a prevedere il futuro sviluppo di fondamentali fenomeni (geo)politici, esse possono essere anche usate per comprendere meglio il passato da cui veniamo. È infatti grazie all’applicazione dell’AI alle fonti storiche che stiamo imparando a “indagare la Storia da un punto di vista inedito”.
E se la Storia non è il vostro forte che ne dite di Alphafold, il programma di intelligenza artificiale sviluppato da DeepMind (Google) per predire la struttura tridimensionale delle proteine e che promette di aiutarci a migliorare la nostra comprensione di un mattone fondamentale della vita?
Queste sono solo alcune delle storie e delle innovazioni che abbiamo raccontato nel numero #4 di ōmega. Per tutte le altre vi rimandiamo alla nostra pagina.
Prima di salutarvi, come da tradizione, vi ricordiamo che il progetto di ōmega continua anche nel 2024 e che, per iniziare l’anno su note leggere e speriamo di buon auspicio, il tema della prossima issue sarà….“SVAGO”.
Aspettatevi quindi una carrellata sull’impatto dell’AI sul mondo del cinema, dei videogiochi, della musica, delle relazioni sociali e, in generale, di tutto ciò che ci aiuta a passare in modo piacevole il nostro tempo libero.
Augurandovi nuovamente un buon inizio di 2024, vi salutiamo con la speranza che i contenuti che abbiamo in serbo per voi vi forniscano spunti e informazioni meritevoli del vostro tempo e della vostra attenzione. Ci rivediamo a febbraio!